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Prende il via la Scuola di Politica ed Etica Sociale promossa dall’Arcidiocesi di Udine. Un’iniziativa che scommette sui giovani con l’obiettivo di contribuire alla formazione di una nuova generazione di donne e di uomini che creda nella possibilità di vivere la politica come servizio al bene comune

L’Arcidiocesi di Udine, nell’anno pastorale dedicato alla carità, decide di scommettere sui giovani, sul loro entusiasmo. Lo fa promuovendo la SPES, una Scuola di Politica ed Etica Sociale che, alla luce del magistero sociale della Chiesa, si propone di contribuire alla formazione di una nuova generazione di donne e di uomini desiderosi di dare il proprio contributo all’edificazione del bene comune. Espressione spesso abusata, quest’ultima, ma che andrebbe riscoperta nel suo autentico significato: “bene comune” – come insegna Maritain – è la vita buona di una moltitudine di persone capaci di realizzare, assieme, un’esperienza di autentica comunione.

La nozione di bene comune – il fine a cui la politica dovrebbe sempre mirare per non trasformarsi in mera gestione e amministrazione del potere – dà voce, prima di tutto, ad una esigenza etica: essa indica la vita buona di una comunità, all’interno della quale ogni persona è messa in condizione di fiorire in pienezza. Affinché ciò sia possibile, è però necessario che ciascuno sia riconosciuto nella sua verità e nella sua dignità; ma saper raccordare queste coordinate essenziali sembra, oggigiorno, impresa decisamente complicata. Soprattutto sul terreno dell’impegno politico.

È evidente, infatti, quanto sia arduo convenire sul riconoscimento delle verità essenziali dell’umano e sugli strumenti capaci di garantire la dignità personale. Per questo la vocazione all’impegno civile non dovrebbe mai essere una scelta improvvisata; come ogni impresa importante e complessa, essa richiede preparazione e competenza.

San Paolo, rivolgendosi ai Corinzi, scrive che l’impegno del cristiano nel mondo è simile allo sforzo dell’atleta: richiede allenamento e determinazione, costanza e dedizione. Analogamente, l’iniziativa promossa dalla diocesi udinese si presenta come palestra in cui preparare l’intelligenza e il cuore alle sfide dell’impegno civile. Lo fa, prima di tutto, chiamando validi “allenatori”, guide competenti e autorevoli capaci di fornire alcuni strumenti concettuali utili a leggere la complessità del tempo presente. Tale Scuola invita poi a dedicare il giusto spazio alla preparazione, poiché risultati significativi possono essere raggiunti solo nella continuità di un impegno che si distende nel tempo.

E ancora: la SPES suggerisce di allenarsi assieme, poiché solo nel confronto con gli altri, soprattutto quelli che ci assomigliano meno e che interpretano diversamente la disciplina, riusciamo a crescere e a migliorare; a patto, sia chiaro, che, pur differenti, ci sentiamo parte di una stessa famiglia che condivide importanti valori di fondo. Infine: l’allenamento duro e impegnativo è sostenibile solo se l’obiettivo è ben chiaro. Senza una sfida possibile, per quanto ardua, la passione alla lunga viene meno e con essa la propensione all’impegno.

La SPES vuole invece alimentare la fiduciosa speranza nella possibilità di una politica al servizio del bene comune; di una politica volta a creare spazi di comunione e di vita buona. Una sfida difficile, ma possibile e per questo una sfida che vale la pena d’essere raccolta.

A dare avvio alla nascente Scuola di Politica – venerdì 24 ottobre – è stato Franco Vaccari, presidente di Rondine. Cittadella della Pace. Da molti anni ormai Rondine coniuga l’ideale della pace alla quotidianità faticosa e concreta dell’incontro tra nemici che, vivendo assieme, imparano giorno dopo giorno a conoscersi e a capirsi. Un’utopia coi piedi ben piantati a terra; una speranza costruita, anche, attorno alla lavatrice in cui si lavano, assieme, i panni sporchi.

Questo è un esempio di come i grandi valori possano e debbano incarnarsi in pratiche quotidiane, orientando il nostro agire e sostenendo il nostro desiderio di cambiamento. Questo è lo spirito con cui è stata costruita la SPES: una pista d’atterraggio – l’immagine è di Luigi Alici, che sarà uno dei primi relatori della Scuola – per far scendere nel concreto dei nostri territori il grande aereo della Dottrina Sociale.

rn

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