Siamo critici su diversi aspetti della “Buona Scuola” e abbiamo scelto di mobilitarci domani, 5 maggio, insieme a tutta la società civile. Gli insegnanti potranno manifestare il proprio dissenso esercitando il loro diritto di sciopero, invece noi studenti ci mobiliteremo sfruttando pienamente il nostro diritto all’istruzione. Il MSAC non chiede agli studenti di scioperare, perché non vuole che i ragazzi siano costretti a rinunciare neanche a un solo giorno di scuola

Ci aspettavamo molto di più dalla riforma della scuola, che non tocca gli aspetti strutturali del nostro sistema d’istruzione. Ecco perché abbiamo scelto di aderire al coordinamento di 32 associazioni “La scuola che cambia il Paese”. Insieme abbiamo scritto un appello al Parlamento per chiedere un rapido intervento di miglioramento del ddl. In particolare la richiesta riguarda un maggiore e più incisivo impegno nella lotta alle disuguaglianze, causa determinante del fallimento formativo e dell’abbandono scolastico; una riflessione ulteriore sulla governance della scuola, che deve continuare a favorire la partecipazione di tutte le componenti; un’implementazione e stabilizzazione delle risorse attraverso i canali ordinari di finanziamento delle scuole (a cominciare da M.O.F. e F.I.S); un ripensamento dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, perché siano parte a tutti gli effetti del processo di apprendimento; infine abbiamo segnalato un eccesso inappropriato di deleghe al governo, su temi delicati di vita scolastica.

Siamo quindi critici su diversi aspetti della “Buona Scuola” e abbiamo scelto di mobilitarci insieme a tutta la società civile il giorno 5 Maggio. Gli insegnanti potranno manifestare il proprio dissenso esercitando il loro diritto di sciopero, invece noi studenti ci mobiliteremo sfruttando pienamente il nostro diritto all’istruzione. Il MSAC, il Movimento Studenti di Azione Cattolica, non chiede agli studenti di scioperare, perché non vuole che i ragazzi siano costretti a rinunciare neanche a un solo giorno di scuola. Essere studenti ci spinge a cercare forme alternative di critica, non ricalcando passivamente il diritto di sciopero proprio dei lavoratori. Noi ci mobiliteremo animando il 5 maggio da dentro le scuole, facendo informazione sui temi caldi della riforma e manifestando le nostre posizioni critiche nei confronti del ddl. Abbiamo preso questa decisione, forse scomoda e impopolare, perché crediamo che abbandonare le nostre aule sia uno schiaffo sui volti dei giovani che rischiano la vita per poter andare a scuola; il pensiero va a Malala Yousafzai, alle 200 ragazze rapite in Nigeria e ai 43 studenti messicani di Ayotzinapa.

Riconoscerete gli studenti del MSAC quando vedrete sui social network i “selfie” di giovani che entrano a scuola armati di materiali informativi, ma anche di tanta passione. Leggerete nei loro occhi il desiderio di essere una minoranza creativa e significativa al servizio della scuola di oggi, ma anche capace di sognare la scuola migliore per domani. Per vivere il tempo della scuola come occasione per formare se stessi in una comunità educante: questa non è un’utopia, ma lo spirito che anima i ragazzi del MSAC. Studenti che scelgono di tradurre la loro quotidianità come servizio agli altri coetanei, abitando e animando le scuole con momenti di approfondimento e informazione. Anche per questo abbiamo partecipato alla consultazione, promossa dal governo, per raccogliere le idee del Paese sulla riforma della scuola.

La nostra identità di associazione studentesca ci ha spinto a non vivere la consultazione come un semplice sondaggio. Infatti tutti i circoli territoriali si sono attivati per promuovere e animare momenti di dibattito sulle potenzialità e criticità del sistema d’istruzione. Dallo studio della legislazione scolastica (italiana ed europea) e dal confronto tra compagni di scuola, sono nate proposte di cambiamento. La mediazione tra le idee dei circoli di tutt’Italia ha trovato piena realizzazione nel Manifesto nazionale che propone una propria idea di scuola, contenendo proposte sul diritto allo studio, la riforma dei cicli, la valutazione, la didattica, l’alternanza scuola-lavoro.

Dalla consultazione non ci siamo fermati, ma portiamo avanti il nostro impegno quotidianamente sia a livello territoriale che nazionale. Infatti il MSAC è tra le 7 associazioni studentesche maggiormente rappresentative riconosciute dal MIUR, e partecipa al Forum nazionale delle associazioni studentesche. Con lo stile del dialogo e con i contenuti ben radicati nelle esperienze territoriali, abbiamo partecipato attivamente ai lavori del Forum, contribuendo alla scrittura di un parere prima e dopo la presentazione del ddl “La Buona Scuola” in Parlamento.

Crediamo che la scuola italiana può cambiare solo se tutti sapremo davvero prenderci cura dei nostri istituti. Vogliamo essere studenti protagonisti, perché la scuola è il “posto giusto” per noi: qui vogliamo formarci come uomini e donne competenti, e come cittadini onesti e responsabili. Perciò non la abbandoniamo in questi giorni di fermento, anzi rinnoviamo l’impegno ad abitarla con passione.

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