Siamo quindi critici su diversi aspetti della “Buona Scuola” e abbiamo scelto di mobilitarci insieme a tutta la società civile il giorno 5 Maggio. Gli insegnanti potranno manifestare il proprio dissenso esercitando il loro diritto di sciopero, invece noi studenti ci mobiliteremo sfruttando pienamente il nostro diritto all’istruzione. Il MSAC, il Movimento Studenti di Azione Cattolica, non chiede agli studenti di scioperare, perché non vuole che i ragazzi siano costretti a rinunciare neanche a un solo giorno di scuola. Essere studenti ci spinge a cercare forme alternative di critica, non ricalcando passivamente il diritto di sciopero proprio dei lavoratori. Noi ci mobiliteremo animando il 5 maggio da dentro le scuole, facendo informazione sui temi caldi della riforma e manifestando le nostre posizioni critiche nei confronti del ddl. Abbiamo preso questa decisione, forse scomoda e impopolare, perché crediamo che abbandonare le nostre aule sia uno schiaffo sui volti dei giovani che rischiano la vita per poter andare a scuola; il pensiero va a Malala Yousafzai, alle 200 ragazze rapite in Nigeria e ai 43 studenti messicani di Ayotzinapa.
Riconoscerete gli studenti del MSAC quando vedrete sui social network i “selfie” di giovani che entrano a scuola armati di materiali informativi, ma anche di tanta passione. Leggerete nei loro occhi il desiderio di essere una minoranza creativa e significativa al servizio della scuola di oggi, ma anche capace di sognare la scuola migliore per domani. Per vivere il tempo della scuola come occasione per formare se stessi in una comunità educante: questa non è un’utopia, ma lo spirito che anima i ragazzi del MSAC. Studenti che scelgono di tradurre la loro quotidianità come servizio agli altri coetanei, abitando e animando le scuole con momenti di approfondimento e informazione. Anche per questo abbiamo partecipato alla consultazione, promossa dal governo, per raccogliere le idee del Paese sulla riforma della scuola.
La nostra identità di associazione studentesca ci ha spinto a non vivere la consultazione come un semplice sondaggio. Infatti tutti i circoli territoriali si sono attivati per promuovere e animare momenti di dibattito sulle potenzialità e criticità del sistema d’istruzione. Dallo studio della legislazione scolastica (italiana ed europea) e dal confronto tra compagni di scuola, sono nate proposte di cambiamento. La mediazione tra le idee dei circoli di tutt’Italia ha trovato piena realizzazione nel Manifesto nazionale che propone una propria idea di scuola, contenendo proposte sul diritto allo studio, la riforma dei cicli, la valutazione, la didattica, l’alternanza scuola-lavoro.
Dalla consultazione non ci siamo fermati, ma portiamo avanti il nostro impegno quotidianamente sia a livello territoriale che nazionale. Infatti il MSAC è tra le 7 associazioni studentesche maggiormente rappresentative riconosciute dal MIUR, e partecipa al Forum nazionale delle associazioni studentesche. Con lo stile del dialogo e con i contenuti ben radicati nelle esperienze territoriali, abbiamo partecipato attivamente ai lavori del Forum, contribuendo alla scrittura di un parere prima e dopo la presentazione del ddl “La Buona Scuola” in Parlamento.
Crediamo che la scuola italiana può cambiare solo se tutti sapremo davvero prenderci cura dei nostri istituti. Vogliamo essere studenti protagonisti, perché la scuola è il “posto giusto” per noi: qui vogliamo formarci come uomini e donne competenti, e come cittadini onesti e responsabili. Perciò non la abbandoniamo in questi giorni di fermento, anzi rinnoviamo l’impegno ad abitarla con passione.