Una volta, quando avevo dieci anni, i miei mi mandarono per la prima volta al cinema da solo, anche se accompagnato dagli amici. Entrammo alle due di pomeriggio e uscimmo alle otto di sera, riguardando il film almeno tre volte; tralascio la parte che mi fecero quanto rincasi. Ricordo ancora quel film; c’erano tutti i nostri eroi, Gatto Silvestro e Titti, Beep Beep e il Coyote, Tom e Jerry.
Adesso sono costretto a condividere i cartoon attuali in televisione con i miei nipoti e non posso fare a meno di notare la differenza abissale tra quelli di allora e gli attuali.
I miei (meglio, i nostri) cartoni erano certamente parossistici: il canarino Titti non poteva alzare un martello da fabbro e darlo in testa a gatto Silvestro e a questi non poteva crescere un bernoccolo di mezzo metro, tuttavia le azioni erano sequenziali ed avevano una causa ed un effetto. Non solo, anche la storiella aveva un capo e una coda di cui si poteva fare una sintesi e raccontarla agli amici che non erano venuti al cinema.
Ho chiesto ai miei nipoti se mi raccontavano la storiella appena vista, ma il racconto si fermava ad alcune singole scene; in sostanza non riuscivano a farne un riassunto, per il semplice motivo che non c’era nessuna storia da raccontare, esattamente come nelle “soap opera” trasmesse per un pubblico più adulto ma con lo stesso inesistente rapporto di causa ed effetto.
La Tv di oggi è diventata “illogica” e non più sequenziale.
Francamente nessuno se ne preoccupa più di tanto perché il televisore è diventata l’area di parcheggio per piccini e anziani che vengono emarginati all’interno della stessa famiglia.
Dovremmo invece fare una riflessione più approfondita su questi aspetti della vita quotidiana perché essi sono lo specchio della società e formano i nostri figli ad una vita illogica e avulsa dal reale che al contrario ha una logicità intrinseca e una sequenzialità di causa ed effetto.
Di che meravigliarsi? Tutto il comparto pubblicitario, da cui siamo costantemente bombardati, si fonda sul falso sillogismo. Il mitico Carosello, fatto con una scenetta e un annuncio pubblicitario, era costruito con dei canoni logici e sequenziali, mentre gli attuali spot seguono sempre lo schema del falso sillogismo.
Non è un caso infatti che Carosello sia andato in pensione a metà degli anni ‘70, quando cioè siamo passati da una società razionale costruita sulla centralità di un produzione logica ad una diversa centralità realizzata sulla vendita e quindi di per sé illogica. E’ il passaggio (tragico) dall’essere e all’apparire.
Ma l’orizzonte non è così nero come potrebbe sembrare.
C’è un cartone animato prodotto in Russia (non a caso), che ha “bucato il video” per grandi e piccini: Masha e Orso. Esso ha ancora i caratteri della logicità e della sequenzialità; la storiella è riassumibile, quindi vera e reale, poi ha tutti i caratteri dei nostri vecchi, cari e mai dimenticati cartoon.
Se ci pensate un attimo, non è un caso che sia realizzata in Russia tanto che si vedono le scritte in cirillico e il vecchio furgone è inequivocabilmente proveniente dal socialismo reale. La Russia non ha un grado di sviluppo paragonabile al nostro, la centralità della società è ancora fissata sulla produzione e non sulla vendita, così che tutta la società esprime la razionalità che respira.
Ma è vero anche che Masha e Orso ha “bucato il video” in Occidente, segno palese che risponde ad un bisogno profondo e non soddisfatto del pubblico.
Gli “opinion maker” nostrani si sono illusi che il popolo sia sempre ignorante e bue e che non abbia possibilità di discernimento: evidentemente si sbagliano di grosso e questo li dovrebbe far riflettere sulle loro capacità di manipolazione delle menti.
Ce ne danno a bere tante, ma non tutte.