Da noi le cose non vanno in modo diverso. Ogni giorno siamo bombardati da statistiche e cifre di ogni genere; solo che quando si va a fare un riscontro delle fonti o un semplice incrocio di dati, le cose sono del tutto diverse da quelle che ci propinano sui giornali e in Tv. La menzogna, appunto, è diventata strumento quotidiano di lotta politica e di vita civile.
Molti autori hanno argomentato attorno alla “menzogna”, da Platone a Machiavelli, da Kant fino ai giorni nostri, perché la menzogna, o meno, è un elemento essenziale del rapporto tra lo Stato e il cittadino. Tuttavia il dato che accomuna tutti coloro che affrontano il tema della “menzogna” è uno soltanto: e cioè se lo Stato deve dire tutta la verità o quantomeno nasconderne una parte all’ignaro cittadino; ad esempio il segreto di Stato rientra in questo capitolo. Il rapporto era quindi discendente, appunto dallo Stato al cittadino; è sempre stato fuori discussione che il cittadino non potesse fare altro che dire la verità allo Stato e ai suoi simili, non a caso la falsa testimonianza è punita severamente.
Oggi la menzogna, in quanto tale o che cela una parte di verità, fa ormai parte del costume civile ed è strumento di lotta politica fine a se stessa; ormai è scomparsa anche la “foglia di fico” che una volta giustificava la menzogna per i più alti fini dello Stato. I giornali, tutti, nessuno escluso, ormai non descrivono più la realtà così come è, ma scrivono ciò che i loro lettori vogliono sentirsi dire; chi più chi meno ma questo è il dato di fondo.
Stesso discorso vale per le Tv, che hanno comunque un “editore” a cui rispondere. Gli uffici studi delle categorie economiche e professionali hanno perso il loro scopo originario, quello di “leggere” la società per meglio adeguare l’azione delle rispettive organizzazioni, sono invece intenti a estrapolare i dati che interessano per ribadire il punto di vista dei dirigenti che guarda caso è ciò che gli aderenti si vogliono sentir dire.
Per non parlare di chi fa disinformazione per professione cioè le varie opposizioni che di volta in volta si sono alternate; destra, sinistra e 5 stelle. Non è un caso infatti che le leggi, tanto vituperate al momento del voto, una volta che cambia la maggioranza, guarda caso rimangono e nessuno si sogna di cambiarle.
Stiamo vivendo in un incubo in cui ci sembra vero tutto e il contrario di tutto. Sulle coste Italiane sbarcano mille migranti al giorno e sembra una invasione, ma l’Istat ci dice che nel 2015 gli extracomunitari sono aumentati di soli 11.000 unità.
La disoccupazione giovanile supera il 40% e viene calcolata sui giovani dai 14 ai 35 anni: ma non c’era l’obbligo scolastico fino a 16? La disoccupazione è all’11,5% ma nessuno dice che il sussidio di disoccupazione viene tolto se si superano i 3.000 euro di reddito annuo, per cui tutti lavorano a nero, come è ovvio; dunque il tasso di disoccupazione non è vero.
Ogni volta che c’è un fatto di sangue va in prima pagina provocando la sensazione di insicurezza nei cittadini, ma nessuno dice che in Italia gli omicidi sono circa 600 mentre nella sola New York sono più di mille ogni anno e infine in Italia agli inizi del ‘900 erano oltre 1.000 con una popolazione di 25 milioni di abitanti (fonte: annuario Istat).
Per i giovani non c’è lavoro, e tutti piangono; ma il 7,8 della forza lavoro è costituita da immigrati. Nessun imprenditore, a parità di condizioni assumerebbe chi non sa parlare la lingua o senza titolo di studio. Allora i nostri giovani non hanno lavoro o vogliono solo il posto fisso? Fino ad oggi eravamo soli a denunciare questo stato di cose e ci sentivamo una voce nel deserto, ma lo stesso direttore de La Stampa, Molinari, in una recente intervista televisiva ha ammesso che non abbiamo più gli strumenti per leggere la società che viviamo.
In questa situazione di estrema confusione, la menzogna la fa da padrona. E’ un tipo di menzogna che dapprima si è dilatata a dismisura nella società civile, ha invaso le istituzioni sociali e adesso punta verso l’alto perché sottende lo scopo della conquista del potere, qualunque esso sia, senza un programma razionale e verificabile, ma solo per andare ad occupare quelle poltrone; roba da basso Impero.
La menzogna dunque è diventata “ascendente” cioè dalla società per il potere; occorrerà prenderne atto e trovare i rimedi a questo incubo che rischia di travolgere tutto e tutti. L’eroe della Brexit, Nigel Farage, l’amico di Grillo a Bruxelles, ha fatto uscire la Gran Bretagna dall’Unione Europea con la menzogna; ora che si è accorto che la situazione è ingestibile e il suo paese rischia il tracollo, si è dimesso perché non sa più che pesci prendere; si è accorto di averla fatta grossa e non sa come rimediare.