Il mondo cambia, è sempre cambiato, e con esso mutano le persone e il loro modo di vivere. Quali sono le aspettative, i desideri, le mancanze e le criticità che questi incontrano nel loro spostarsi, e stabilirsi, in luoghi diversi da quelli di origine?
A Parigi, il primo maggio 2018, l’evento Lavoro e Famiglia in Europa, è stato l’occasione per riflettere, tra dati, studi e statistiche, sulla mobilità expat. Al centro la presentazione della ricerca Iref-Fai Famiglie Oltre Confine, un’inchiesta che mira a delineare i profili dei nuovi nuclei familiari italiani e a intercettarne le effettive necessità per dare loro risposte sempre migliori, adatte all’oggi.
Gli interventi di Matteo Bracciali e Tommaso Vitale hanno offerto un focus sulla comunità italiana all’estero: dove si va, chi parte, perché, quali tipi di servizi l’Italia propone loro rispetto agli altri paesi europei. In collegamento skype Brunella Rallo, fondatrice di Mamme di cervelli in fuga, ha spiegato il suo progetto collettivo su mamme e famiglie dei nuovi expat.
Nelle conclusioni del presidente Rossini una riflessione più ampia su come le ACLI possano intervenire nel concreto in risposta alle esigenze di questa comunità sempre più ampia e diversificata. L’indagine presentata sarà uno strumento prezioso per allargare l’orizzonte oltre il Bel Paese, oltre la Ville Lumière, persino oltre l’Europa per toccare quelle città globali del mondo dove le ACLI si sono ramificate.
E noi ragazzi in Servizio Civile abbiamo, in questi primi sei mesi di progetto Senza Confini, assunto la posizione di osservatori privilegiati su quei numeri e bisogni. Nelle nostre giornate trascorse in Rue Claude Tillier non lontano dalla Gare de Lyon, stazione storicamente legata all’emigrazione italiana in Francia, proviamo a essere di sostegno a chiunque abbia un legame con la nostra nazione. Italiani che vivono qui da lungo tempo, giovani expat appena arrivati, stranieri che hanno trascorso un periodo in Italia.
Tra pratiche e dossier, la nostra sede si anima con storie, volti e voci. La signora italiana che, dopo aver viaggiato per il mondo intero, racconta di come non cambierebbe Parigi con nessun’altra città imputandole un solo e grosso difetto: il clima. L’anziana spagnola, vedova di un signore portoghese, che nonostante l’età e le difficoltà motorie è arrivata da noi per ottenere un documento. Il lavoratore in trasferta siciliano in cerca di aiuto vista la sua poca dimestichezza con la lingua francese. Nel nostro piccolo, raccogliere queste storie è il nostro contributo.
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