Il bando di concorso per prestare Servizio Civile presso le AcIi viene pubblicato ogni anno intorno al mese di giugno. Si tratta di un’opportunità unica sia dal punto di vista dell’assistenza e del volontariato sia per quanto riguarda la professionalizzazione. Prestare Servizio Civile vuol dire innanzitutto essere consci di una realtà ministeriale attiva pro-giovani, poiché l’esperienza è pensata per i ragazzi dai 18 ai 28 anni compiuti e i progetti, in Italia e all’estero, riguardano i settori più disparati: cooperazione ai sensi della legge, assistenza, educazione e promozione culturale, cooperazione decentrata e sostegno della comunità italiana all’estero.
Quest’anno 27 volontari, provenienti da tutta Italia, sono stati scelti per prendere servizio presso i Patronati Acli in varie città del mondo: Bruxelles, Utrecht, Colonia, Londra, Bedford, Parigi, Lugano, Sidney, Melbourne, Montevideo, San Paolo, Buenos Aires e New York sono le città scelte dalle Acli per portare avanti e rinnovare il progetto “Senza Confini”, che prevede la partecipazione dei volontari alle attività svolte dai Patronati. La gamma dei servizi offerti presso questi ultimi è piuttosto variegata: si va dall’assistenza burocratica al cittadino appena arrivato all’estero (cittadinanza, rinnovo passaporti/permesso di soggiorno) allo svolgimento di operazioni in campo sanitario, previdenziale e fiscale (domande di pensione, rilascio CU e ObisM, pratiche di successione, comunicazioni con l’INPS e con gli altri enti all’estero, servizi di traduzione e apostille).
Nel novembre 2017 i volontari prescelti si sono ritrovati presso CasAcli a Roma per una settimana di formazione full-immersion, alternando momenti di convivialità e conoscenza a tempi più tecnici di preparazione professionale; dopodiché, carichi di bagagli, nuove amicizie e vecchi ricordi, hanno intrapreso quest’avventura pieni di aspettative, ansiosi di riscoprire le proprie radici, di crearsi un nuovo posto nel mondo o più semplicemente di innamorarsi di un’Italia che non viene mai raccontata, quella dell’estero e dell’immigrazione.
A distanza di 4 mesi, dopo mille peripezie tra visti e permessi di soggiorno da ottenere, voli cancellati e treni in ritardo, i volontari si sono ritrovati nuovamente a Roma per fare il punto della situazione e ripartire con nuove energie: c’è chi ha deciso di studiare una nuova lingua, chi inizia a pensare ad un percorso di specializzazione all’estero, chi ha contribuito ad alimentare la rete associativa delle Acli proponendo collaborazioni con altre associazioni… le idee non mancano e i motori non si spengono!
Prestare Servizio Civile all’estero è inoltre l’occasione perfetta per conoscere come esercitare i diritti e doveri della cittadinanza italiana fuori dai confini nazionali. Cosa significa essere italiano a San Paolo? E in Australia? Quali difficoltà gli italiani incontreranno durante l’effettiva attuazione della Brexit nel Regno Unito? Queste sono solo alcune delle avventure che un volontario può intraprendere durante il suo percorso: ogni sede estera del Patronato Acli ha difatti la sua peculiarità.
Tuttavia, ogni Patronato rimane integro nella sua mission di affiancamento della comunità italiana per i servizi di pubblica utilità, gratuiti e senza scopo di lucro. L’esperienza verso queste sedi permette ai suoi volontari di rafforzare le proprie attitudini, personali e professionali, in un ambiente rivolto all’assistenza del cittadino.
Questi giovani, a volte descritti come lassisti o poco intraprendenti, hanno abbracciato appieno quello che è lo spirito del progetto e più in generale del Servizio Civile: essere una vera comunità Senza Confini, capace di aiutare e regalare un sorriso anche a chi si trova a 15.000 km da noi. Perché vivere all’estero non significa solo sentirsi italiani. Incontrare altre culture e mettere in gioco le proprie certezze fa parte del percorso per diventare cittadini del mondo.
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