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Il libro è il risultato di un lavoro immenso, scrupoloso e complesso portato avanti da Laura Marsilio negli anni del suo lavoro come Assessore alle Politiche educative, scolastiche, della famiglia e della gioventù di Roma Capitale. E’ una testimonianza di un percorso in cui si è scelto di considerare prioritario l’ascolto delle dei bisogni delle fasce più deboli della popolazione.

Il libro è il risultato di un lavoro immenso, scrupoloso e complesso portato avanti da Laura Marsilio negli anni del suo lavoro come Assessore alle Politiche educative, scolastiche, della famiglia e della gioventù di Roma Capitale.

Il testo è innanzitutto testimonianza di un percorso in cui si è scelto di considerare prioritario l’ascolto delle esigenze e dei bisogni delle fasce più deboli della popolazione. Ad esse Laura Marsilio ha guardato sempre con attenzione e rispetto, affrontando, tra gli altri, con grande realismo e sensibilità le più diverse tematiche sociali di un territorio estremamente variegato e complesso come la città di Roma.

La consapevolezza della profonda valenza pedagogica del proprio compito, ha guidato ogni decisione dell’Assessore Marsilio, favorendo scelte che, partendo dal metodo maieutico di Danilo Dolci – a sua volta ispirato dalla maieutica di Socrate – hanno perseguito l’obiettivo del principio di equità sociale.

Tra le molte battaglie vincenti citiamo la questione dell’integrazione scolastica, rispetto alla quale le buone politiche dell’Assessore sono state alla base di successive normative nazionali improntate al buon senso e ad un’effettiva volontà di accoglienza ed integrazione, un’altra importante vittoria dei romani è stata l’introduzione del quoziente familiare, così come i progetti contro il bullismo sono stati un’utile occasione per favorire nelle scuole dibattiti e riflessioni e le iniziative per una scuola aperta a tutti hanno trasformato gli istituti in punti di riferimento e di effettivo supporto per le famiglie.

Grande cura è stata posta anche nell’offrire alle scuole romane la possibilità di approfondire percorsi della Memoria: dalla Shoah alla poco conosciuta tragedia dell’Esodo e delle Foibe, alla vicenda della Primavera di Praga, alla rievocazione dei disastri nucleari di Hiroshima e Nagasaki. Molte sono state le occasione offerte a studenti e docenti romani di approfondire pagine importanti di storia e di riflettere su esse.

Laura Marsilio può essere considerata un’educatrice in quanto ha saputo gestire con grande senso del dovere, passione e entusiasmo le dinamiche interne al suo assessorato, diventandone il punto di riferimento competente ed autorevole.

Questo libro dovrebbe essere conosciuto dai romani e da chi si occupa nella capitale di scuola, giovani e famiglia, affinché si comprenda la portata ed il valore del percorso compiuto da Laura Marsilio, politico capace e lungimirante, assessore autorevole, generosa e sensibile.

Laura Marsilio (a cura), Roma fa scuola, Palombi, Roma 2013.

Citazioni
“Crediamo che attualizzare e rivivere il passato consenta ai ragazzi di comprenderlo meglio e li metta in condizione di guardare al futuro con maggiore profondità e consapevolezza” (pag.20).

“Educare alla memoria significa educare alla presa di coscienza dei valori di libertà e democrazia ai quali si ispira la nostra Carta Costituzionale” (pag.20).

“Nel mondo globalizzato la valorizzazione del ricordo deve necessariamente essere integrata dai concetti di rispetto e considerazione delle diverse culture e religioni" (pag.20).

“Integrare infatti non vuol dire solo accogliere ma anche saper gestire le capacità e specificità di chi arriva nel nostro Paese, coniugandole con la tutela delle leggi e del patrimonio linguistico e culturale italiano. (…) L’integrazione va vista come un’opportunità e un arricchimento reciproco, mai come un pericolo” (pag.20).

“Abbiamo messo a disposizione uno spazio di ricerca finora chiuso e reticente alle collaborazioni esterne fornendo a studiosi e professionisti la possibilità di calarsi dentro la realtà dei servizi. Proprio questo è il senso più ampio del nostro modello pedagogico: un vasto nucleo di persone, di saperi che vivono e creano un organismo fluido, mutevole, ricco di conoscenze e di pratiche” (pag.34).

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