Il fenomeno migratorio italiano continua a mutare. Troviamo un’ulteriore conferma nell’ultimo Annuario CIRMiB. A partire dal contesto locale si possono trarre alcune indicazioni di carattere nazionale sulle sue dinamiche. Innanzitutto si segnala il rallentamento dei flussi di entrata nel nostro territorio, da attribuire alla situazione economica e occupazionale italiana.

Il fenomeno migratorio italiano continua a mutare. Troviamo un’ulteriore conferma nell’ultimo Annuario CIRMiB. A partire dal contesto locale si possono trarre alcune indicazioni di carattere nazionale sulle sue dinamiche. Innanzitutto si segnala il rallentamento dei flussi di entrata nel nostro territorio, da attribuire alla situazione economica e occupazionale italiana.

L’osservatorio, che punta la lente di ingrandimento sul territorio bresciano, evidenzia la conferma del passaggio alla fase matura dei processi di insediamento e di integrazione dei migranti. Lo si evince da due elementi:

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  • – si privilegia la "migrazione familiare", si rileva un equilibrio tra uomini e donne: spiega la sociologa Maddalena Colombo si dimostra "come molti dei collettivi nazionali abbiano seguito la via di una migrazione familiare che da maggiori garanzie di continuità e stabilità;
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  • – aumenta la quota di "immigrati di lungo corso", la componente di cittadini stranieri che sceglie di lasciare l’Italia è quella che risiede nel nostro paese da meno di 5 anni: si riscontra invece un aumento dell’anzianità media di permanenza. Questo contribuisce, si legge nel testo, all’aumento dell’Indice di integrazione (una misura multidimensionale che poi tende a rilevare anche indicatori come scuola e casa).
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Dare conto della sensazione di spaesamento, diffusa tra i diversi strati della popolazione, è l’obiettivo dichiarato della ricerca per studiare i processi di integrazione e di inserimento
. Si cerca di rilevarlo attraverso due dimensioni la percezione della distanza sociale, ovvero se c’è apertura o chiusura relazionale verso un altro percepito come "differente" da me e la xenofobia, ovvero la paura dello straniero.

Si ricavano alcune indicazioni interessanti: lo spaesamento in Italia si concentra geograficamente nel Centro e nel Nord Est e in comuni sotto i 20 mila abitanti; tra le persone più anziane e meno scolarizzate; tra i cittadini che si collocano politicamente a destra rispetto agli altri. Inoltre, elemento evidenziato dalla curatrice, tra i credenti praticanti risulta più probabile incontrare una maggiore distanza dallo straniero.

Si rimanda alla lettura del testo che racconta alcune buone pratiche per ridurre lo spaesamento. In particolare il saggio di Giancarlo Perego – direttore Caritas Migrantes – che sostiene un’integrazione dal basso che parte dalla risorsa del volontariato.

Colombo M. (a cura di), Immigrazione e contesti locali. Annuario CIRMiB 2013, Vita e Pensiero, Milano 2013.

Citazioni

"Le comunità locali, ormai interessate da un multiculturalismo diffuso, al pari di "organismi" viventi stanno reagendo alla congiuntura economica e sociale facendo leva sui diversi fattori di protezione, prevenzione, o per usare un termine in voga anche nelle scienze sociali, resilienza. Il quadro macro sociale è interessato da spinte spesso ambivalenti a tratti turbolenti … a tratti inerti. Tali spinte hanno il proprio baricentro in un altrove non sempre facile da identificare: infatti non è comprensibile al comune cittadino se tali cambiamenti nascano in Europa, nel continente amercano, nei Paesi asiatici neo-emergenti, nel cosiddetto Sud del mondo, o più semplicemente siano frutto di sommovimenti causali, a distanza e prossimità variabile" (Maddalena Colombo).

"La risorsa più efficace nella costruzione di percorsi d’integrazione è stata proprio il volontariato, tanto che spesso negli organi istituzionali, nelle consulte, nei consigli territoriali queste realtà anche di base sono diventate uno strumento d relazione istituzionale molto forte e anche uno stimolo, oltre che un valore aggiunto, in alcuni percorsi di accesso alla casa, al lavoro, alla scuola, ai servizi sanitari" (Perego).

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