In un tempo segnato dall’incertezza che la pandemia ci ha fatto riscoprire e che la guerra ha accentuato, parlare del fatto religioso sembrerebbe rimandare a qualcosa di consolatorio o di magico, un po’ come l’ultima spiaggia dove trovare pace. Invece siamo qui a parlarne come una via possibile di dialogo e di fratellanza. E ne parliamo proprio come un cammino fatto insieme. Dove spesso la religione è stata occasione di contrapposizione e persino di guerre sanguinose, oggi parliamo di un’esperienza nuova da fare insieme. Ciò richiede il riconoscimento reciproco tra persone di religioni diverse: l’altro non è il male, da rifiutare se non eliminare. Riconosco e stimo nella esperienza religiosa dell’altro una realtà buona, che tocca l’intimo della persona, fino a plasmarne la mente e il cuore.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

FACEBOOK

© 2008 - 2024 | Bene Comune - Logo | Powered by MEDIAERA

Log in with your credentials

Forgot your details?