Quale riferimento scegliamo per la nostra città? Quello della polis, che si fonda sull’origine o quella della civitas, che ha come principio di individuazione il fine? La città il cui legame fondamentale è la stirpe, l’appartenenza (ossia la polis) o il legame fondamentale che vogliamo costruire è la legge,...
Umberto Curi
Collaboratore
Umberto Curi
Collaboratore
Dal 1986 è professore ordinario di Storia della filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Padova. Ha diretto per oltre vent'anni la Fondazione culturale “Istituto Gramsci Veneto” ed è stato anche per un decennio membro del Consiglio Direttivo della Biennale di Venezia.
Formatosi alla scuola di Carlo Diano, Marino Gentile e Paolo Bozzi, in una posizione comunque d’indipendenza, all'inizio degli anni settanta incontra Massimo Cacciari col quale avvia un sodalizio solido e fecondo, all'insegna di una comune ricerca del nuovo, e di un impegno teoretico rigoroso, che va oltre il piano strettamente scientifico, in direzione di una partecipazione civile e politica mai assorbita dentro gli schemi dell'ortodossia, ispirata alla massima autonomia del lavoro intellettuale.
Nella sua più matura attività di ricerca, si possono individuare tre fondamentali linee di indagine: la riflessione sul nesso politica-guerra e sulla nozione teoretica di polemos, lungo la linea che congiunge Eraclito a Martin Heidegger; la valorizzazione della narrazione, sia intesa come mythos, sia concepita come opera cinematografica; la meditazione su alcuni temi fondamentali dell'interrogazione filosofica, quali l'amore e la morte, il dolore e il destino. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: Straniero (Raffaello Cortina 2010); La porta stretta. Come diventare maggiorenni, (Bollati Boringhieri 2015); Le parole della cura. Medicina e filosofia (Raffaello Cortina 2017).
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