L’accordo – quadro che riforma le regole e le procedure della negoziazione e della gestione della contrattazione collettiva può costituire un vero crinale storico per la società italiana. Piuttosto che i rilievi di tecnica sindacale o di tattica politica (pur presenti e significativi) meritano di essere evidenziati qui alcuni...
Andrea Ciampani
Andrea Ciampani
Professore associato di Storia contemporanea presso la Libera Università Maria Ss. Assunta (LUMSA), è stato Dottore di ricerca presso l'Università degli Studi di Roma Tre e ha ottenuto borse post-dottorato presso il Deutsches Historisches Institut e la Katholieke Universiteit di Leuven, prima di essere ricercatore di Storia delle relazioni internazionali all’università di Padova. Membro del consiglio direttivo del Comitato romano dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e socio corrispondente della Società Romana di Storia Patria. Fa parte della redazione del “Bollettino dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia” e dei “Quaderni della Fondazione Giulio Pastore”. E’ direttore della rivista trimestrale edita da Rubbettino “Sindacalismo. Ha pubblicato numerosi contributi scientifici in Italia e all’estero intorno alla storia dei movimenti sociali e politici (con particolare attenzione a quelli di matrice cattolica) nelle vicende italiane e nelle relazioni internazionali tra Otto e Novecento.
Libertà e organizzazione nell’associazione sindacale a 60 anni dalla carta costituzionale
Il dibattito pubblico che oggi si ripropone sul significato della rappresentanza dei lavoratori in una società pluralista venne affrontato, nelle sue linee di fondo, già durante l’Assemblea costituente quando si discusse il profilo democratico dell’Italia repubblicana.
Non esiste voto inutile
Alla fine della campagna elettorale, dopo il primo giorno di votazioni si registra un calo del 4% dei votanti. Aspettando i risultati della competizione politica, è certamente opportuno riflettere sulla utilità civica di ciascun voto come frutto di una personale partecipazione alla vita democratica:
Che errore collocare il movimento sindacale nel fronte antiriformista!
Colpisce l’accentuarsi in questi giorni della polemica pubblica condotta su autorevoli quotidiani nazionali da parte di noti analisti e opinion-makers “riformisti” contro il sindacato, considerato come sede di ogni vizio “corporativo” e come forza d’impedimento al conseguimento di provvedimenti di modernizzazione ritenuti necessari.
Che errore collocare il movimento sindacale nel fronte antiriformista!
Colpisce l’accentuarsi in questi giorni della polemica pubblica condotta su autorevoli quotidiani nazionali da parte di noti analisti e opinion-makers “riformisti” contro il sindacato, considerato come sede di ogni vizio “corporativo” e come forza d’impedimento al conseguimento di provvedimenti di modernizzazione ritenuti necessari.
Riflettere sull’esperienza associativa. Una nuova fase per il sindacato italiano
Alla vigilia di un passaggio cruciale per le vicende del sindacalismo italiano, il contributo innovativo di Mario Romani (professore di storia economica e direttore dell’Ufficio studi della CISL negli anni Cinquanta e Sessanta), circa la natura, i fini e il metodo d’azione del movimento sindacale, si conferma quanto mai...
Le trasformazioni dei partiti alla fine della lunga transizione?
Bisogna superare l’ipocrisia del dibattito pubblico per comprendere la profondità di quanto sta avvenendo nello scenario politico di questi giorni, acquisendo almeno alcuni criteri interpretativi per valutarne la profondità e l’orientamento.
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