I nostri lettori si ricorderanno forse dell ‘ esperimento definitivo che si sarebbe dovuto svolgere al CERN di Ginevra nel Settembre 2008 riguardante la pomposamente battezzata ‘particella di Dio’ o ‘bosone di Higgs’. I lettori mi perdoneranno se non mi avventuro in spiegazioni dettagliate sulle basi fisiche della faccenda, sono infatti molto oscure anche per il vostro corrispondente scientifico, vi (ci) basti allora lo scopo dichiarato dai responsabili del CERN di ‘indagare i primissimi istanti dopo il Big Bang per scoprire come si instaura il collegamento tra massa e materia e nasca un orizzonte temporale’, piuttosto oscuro direi, ma sicuramente si sente molto profumo di Genesi. In ogni caso dentro ci sono circa quattro miliardi di euro di attrezzatura, legioni di scienziati (i migliori cervelli del pianeta) e un notevole battage pubblicitario comprese le notizie apocalittiche della adombrata possibilità che l’avvio della sperimentazione dia luogo ad un buco nero, uno di quei cosi che si mangiano interi pianeti in un batter di ciglia: fine del mondo immediata ed indolore. Ma tranquilli, ve lo dicono le migliori intelligenze del mondo: ‘tutto è sotto controllo !rn
Bè, dopo venti minuti dall’accensione, prima di poter neanche iniziare a fare qualche misura, l’apparato si rompe, mannaggia , tutto rimandato.. ma calmi.. abbiamo capito di cosa si tratta, tra un anno ci riproviamo e vedrete.
Ed eccoci pronti allora, è il 7 Novembre 2009, tutto tirato a lucido, pronti per la nostra ‘sfida ultima’ qui si fa la Creazione ragazzi, si entra nella teoria definitiva del tutto, pronti, si parte …. bum !! Pochi secondi e tutto si spegne, cosa è successo ? E’ successo che una delle enormi centraline di raffreddamento necessarie a tenere il sistema alla demenziale temperatura di 1.9 gradi Kelvin (-271.1 gradi centigradi) si è rotta mandando in stallo tutto l’apparato. Ma come è stato possibile questo guasto ? Semplice, geniale e poetico: è stato un uccello che, volando sulla centralina, vi ha fatto cadere una mollica di pane bloccando tutto.
Questa non è la solita snobistica lepidezza del vostro redattore scientifico, i lettori increduli digitino ‘mollica di pane CERN’ su Google e vedranno con i loro occhi…. Il mistero salvato da un angelo (gli angeli sono i pensieri di Dio ci ricordava la nostra grandissima Alda Merini tornata alla casa del Padre proprio in quei giorni, chissà come se la ride lassù…) in forma di uccello verrebbe da pensare, forse proprio la nostra Alda, una versione lirica della torre di Babele … pensiamolo allora ma cerchiamo anche di trarne degli insegnamenti terreni.
Tornando ai gradi Kelvin che abbiamo menzionato di sfuggita, vale la pena ricordare che essi rappresentano la cosiddetta ‘temperatura assoluta’ , una scala di temperatura cioè in cui il ‘fondo scala’ (lo zero) non è come nel caso della scala Celsius un evento convenzionale come il congelamento dell’acqua e quindi una conseguenza (tra le infinite) del cambiamento di temperatura ma il vero inizio dell’essenza stessa del concetto di temperatura , cioè quella temperatura in cui i moti atomici e molecolari si interrompono e le molecole rimangono fisse nelle loro posizioni relative. Lord Kelvin, a metà dell’Ottocento, non ha certo derivato la sua scala con un complicatissimo esperimento singolo messo su da legioni di scienziati e tecnici: ha semplicemente usato la sua immaginazione portando al limite le conseguenze dei principi della termodinamica a loro volta scoperti con apparecchiature confrontabili in complessità alla moka che teniamo in cucina. La vera scienza non ha necessità di impianti faraonici e sfoggio di potenza ma di fantasia ed ingegno, anche perché, come abbiamo imparato a capire dagli innumerevoli fallimenti collezionati da Macchia Nera nel suo sforzo di uccidere Topolino con complicati congegni in cui ogni singolo passaggio dipende in maniera cruciale dalla perfetta esecuzione del passaggio precedente, le concatenazioni logiche (e sperimentali) in cui si collezionano troppi ‘se..allora..’ finiscono invariabilmente nel ridicolo.
Allora uccelli, molliche, piccoli imprevisti, ci ricordano che la realtà esiste in barba a tutte i nostri tentativi di imbrigliarla nell’astrattezza delle nostre costruzioni e forse è meglio farci pace piuttosto che sfidarla con ostinazione e protervia.
Continuo comunque a preferire (e di gran lunga) la ‘scalata al cielo’ dei fisici del CERN all’ennesima stupidaggine sul gene dell’empatia, della fede, della volontà di potenza e della pulsione verso le patatine fritte, se non altro i fisici teorici vanno verso l’abisso con maestà e sguardo verso l’ignoto, cimentando le loro forze con ardite formulazioni matematiche, la routine del determinismo genetico è solo sciatta e petulante e qualsiasi studente delle medie potrebbe essere edotto delle conoscenze di base necessarie per operare questi esperimenti in meno di una settimana.
Come vedete una (buona ?) dose di snobismo continua a perseguitarmi….
rn