Il vostro corrispondente scientifico, quando si è imbattuto nell’articolo di Miller, si è stropicciato gli occhi incredulo, come un soldato in trincea che veda improvvisamente una feroce guerra scatenarsi all’interno del fronte nemico. Che cosa accade? Probabilmente solo che la crisi ha costretto l’establishment economico a dare una bella strigliata a quella massa di sussiegosi cialtroni degli scienziati che almeno una piccola medicinetta, dopo anni di chiacchiere fantasmagoriche sul completo controllo della biologia umana da parte della biogenetica, avrebbero pure potuto produrla. Ed ecco allora che Miller, in perfetto stile ‘insider trading’ (i.e. ‘un amico mio ben introdotto di cui non posso fare il nome mi ha detto che..’) ci racconta che, dopo cinque anni di ricerche nel progetto GWAS (Genome-Wide-Association-Studies) che ha coinvolto tutti i più prestigiosi istituti di ricerca del mondo con enormi investimenti nella ricerca a tappeto di qualsiasi possibile associazione fra profilo genetico e tratti fenotipici rilevanti (principalmente malattie di cui si cercava la base genetica) gli scienziati non hanno praticamente portato a casa niente di rilevante. Miller avverte i suoi lettori che comunque, a breve, una miriade di articoli scientifici invaderà le riviste più prestigiose come Nature Genetics, ma che questo profluvio di informazioni non dovrà essere preso sul serio visto che (cito da Miller): ‘In privato tuttavia i più riflessivi tra i ricercatori GWAS sono combattuti. Tengono piccole e discrete conferenze sul problema dell’ “ereditarietà mancata”: se tutti questi tratti umani sono ereditabili, perché gli studi del GWAS falliscono così spesso?’ La crisi insomma sembra consigliare all’economia di scaricare l’ingombrante fardello di un dipartimento pubblicitario (la biogenetica deterministica) inutile e costoso. Niente male se però lo stesso Miller non lasciasse ancora aperto uno spiraglio ai genetisti come ideologi: ’visto che tanto le malattie non le curate, limitatevi a fornire pseudo basi scientifiche all’ideologia dominante’ , ecco quello che ci dice Miller parlando del ‘prossimo round di ricerca genetica’ con le parole di un ricercatore illuminato (ed anonimo): ‘Una volta che il DNA sarà sufficientemente analizzato in tutto il mondo, la scienza avrà una visuale panoramica della variazione genetica attraverso razze, etnie e regioni. Inizieremo col ricostruire un dettagliato albero genealogico che collega tutti gli umani viventi, avendo molte sorprese riguardo paternità male attribuite e accoppiamenti non rivelati tra classi, caste, regioni e etnie.
Individueremo anche i molti geni che determinano le differenze mentali e fisiche nelle popolazioni e saremo in grado di stimare quando quei geni si sono generati.’ La traduzione e’ ‘visto che cose sperimentabili come le terapie non le sapete fare, almeno mantenete quel prestigio che ancora avete per farvi portavoce di proclami ideologici e ricostruzioni antropologiche utili per l’opinione pubblica, tanto lì nessuno vi può smentire’. Che tristezza ragazzi, l’albero genealogico che collega tutti gli umani viventi, mamma mia, si va dal piccolo dramma privato (paternità male attribuite, ma questo già si fa di routine nei laboratori d’analisi…) a degli affascinanti ‘accoppiamenti fra caste e classi’ (qui poi c’è una letteratura enorme da più di tremila anni che ci racconta di amori fra contadini e principesse, schiavi e padrone, attendiamo speranzosi cosa di nuovo ci potrà dire la genetica..)… insomma ma di che cosa stiamo parlando ? Possibile che nessuno si alzi e si metta a ridere fragorosamente? Ma sì dai, tanto più che lo stesso Miller, magari di nascosto dalla direzione del suo giornale ci suggerisce una pista del genere nella sua chiusa ‘Se …troveranno prova di fatti tanto orribili politicamente e moralmente imbarazzanti, possiamo aspettarci la solita serie di reazioni ideologiche, incluse quelle nazionalistiche e retro-razziste dei conservatori e di indignata negazione dei liberali “mentalmente aperti”. I pochi che comprendono davvero la genetica, guadagneranno una più illuminata e rispettosa riconsiderazione della biodiversità all’interno delle nostre straordinaria specie– inclusa una visione più chiara dei probabili vantaggi di comparazione tra le diverse economie del pianeta.’ Che avrà voluto dire il nostro amico con una chiusa tanto sibillina? Io ci leggo del sano umorismo ‘British’… una volta tanto.
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