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La recente ricerca compiuta dalla Società dei pediatri italiani su un campione di 1251 ragazzini tra i 12 e i 14 anni ha destato scalpore e impressionato molti commentatori.

Ne viene fuori una popolazione di preadolescenti che fa abitualmente uso di alcool, fuma “canne”, ha precocissimi rapporti sessuali non protetti, e soprattutto sogna di entrare prima o poi, e a qualsiasi costo, nello star system televisivo. Basta farsi un giretto su alcuni siti di internet, come You-Tube, per accorgersi che l’esposizione del proprio corpo sta diventando un modo ordinario per esistere, per farsi vedere e conoscere, per uscire dall’anonimato. Non c’è perciò molto da meravigliarsi che schiere di dodicenni facciano le cubiste nelle discoteche pomeridiane, né che siano disposte a fare anche le spogliarelliste pur di diventare “famose”. Non c’è da meravigliarsi che alcuni dodicenni, invece di giocare con il lego o le macchinette, accumulino già debiti di gioco e costringano le loro coetanee a prostituirsi per pagarli. E non c’è nemmeno da stupirsi che tutto questo vada distruggendo le basi psicologiche di questi poveri infelici, facendo dell’Italia un paese in cui la percentuale di minori trattati con psicofarmaci è superiore perfino a quella degli Stati Uniti.
 
Il problema non sono questi adolescenti già vecchi a tredici anni, l’unico vero problema sono gli adulti, siamo noi. I bambini non fanno che replicare ciò che hanno visto fare ai genitori. I bambini non sono che lo specchio delle nostre deformità. E allora basta con queste grida di sorpresa, con tutta questa indignazione tardiva e ipocrita. Analizziamo ciò che abbiamo diffuso in questi ultimi vent’anni a livello di programmi televisivi, di proposte artistiche, cinematografiche, ed editoriali, e vedremo che i giovani sono fin troppo educati e ragionevoli. Sono anni che alimentiamo i nostri figli con Ambra, gli amici della De Filippi, i concorsi per modelle di MTV, i Cannibali e gli artisti decerebrati, le Iene, le Meduse, le Veline, le Letterine, e i discorsi risorgimentali, insipidi e falsi, di una classe politica irresponsabile e spesso corrotta. Sono anni che i veri protagonisti dello star system sono i calciatori, i fotografi ricattatori, gli incriminati, gli ex terroristi, le coppie scambiste e i sado-maso. Sono anni che la televisione mostra solo se stessa e quella banda di “numeri” che ogni anno produce, sotto la regia dei vari Costanzo o Platinette. Sono anni che non si sente una voce autorevole che sappia far vedere l’orrore di tutto questo, che sappia ancora denunciare il vuoto criminogeno che produce.
 
Dobbiamo avviare una nuova critica radicale della società. Non vedo altra via di uscita. Dobbiamo urgentemente dar vita ad una cultura che sappia criticare con nuova veemenza quella vendita di carni umane alle agenzie pubblicitarie che è diventata la TV nel connubio indistinguibile RAI-Mediaset. Dobbiamo avviare una progettazione politica che tenga conto della necessità di una nuova pedagogia sociale, che non può più limitarsi alla scuola o delegare tutto alla famiglia, ma deve farsi carico di tutto il complesso e potentissimo sistema delle comunicazioni che oggi arrivano senza mediazioni nell’anima dei nostri bambini.
Altrimenti l’orrore crescerà senza misura.
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