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autore: Vittorio Pelligra
Bruno Mondadori Editore – 2008

L’impresa sociale è un’impresa “speciale”, che rappresenta per molti una contraddizione in termini: un’impresa privata che persegue finalità pubbliche.
Le difficoltà, teoriche e pragmatiche, a comprendere le sue specificità nascono da una distorsione culturale che pone al centro delle categorie economiche e politiche contemporanee la nozione di contratto e che ha, di fatto, portato le scienze sociali e l’economia a un’attenzione esclusiva nei confronti di relazioni interumane fredde e distanti, tra soggetti adulti, estranei e uguali tra loro e a trascurare, invece, le reti di legami fiduciari e di dipendenza che pure connettono la maggior parte delle persone.
Ma può la nostra socialità trovare fondamento soltanto nei mutui benefici dello scambio, o piuttosto nasce e si sviluppa nella limitatezza, nella vulnerabilità, nel nostro non bastare a noi stessi, nella nostra “apparente” impossibilità di dare?
In quest’ottica le imprese sociali rappresentano una forma moderna e innovativa in grado di produrre effetti di sistema virtuosi sia per il mercato tradizionale sia nell’ambito del settore pubblico nel suo complesso, e attraverso esse la società civile assume la responsabilità della cura che nasce dalla diffusa e pervasiva vulnerabilità e reciproca dipendenza.

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