Proponiamo un breve commento sulla Giornata Mondiale della Gioventù pubblicato sul sito www.piuvoce.net il 22 luglio 2008

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Le immagini che scorrono sul video e raccontano della Gmg appena trascorsa impressionano più di tante parole. E’ stata una Gmg lontana. Eppure vicina. Quella distesa australiana gremita di ragazzi è la dimostrazione di quanto i giovani abbiano bisogno di parole alte, lungimiranti e colme di saggezza.

Si sono messi in viaggio in attesa di qualcosa che illuminasse le loro vite. Si sono mossi con la convinzione che lì, in Australia, si sarebbero vissute giornate con un peso specifico fuori dal comune. Giornate irripetibili.
Perché la Gmg è certamente un’esperienza divertente e avventurosa. Un’esperienza in cui incontrare persone nuove e straordinarie, lingue e culture diverse. Un’esperienza esaltante che ti fa immergere in una fantastica festa di suoni e colori con centinaia di migliaia di altri ragazzi.
Ma le Gmg sono sempre anche qualcosa di più. Perché i giovani hanno una naturale predisposizione ad aspirare a cose grandi, a nutrire nel profondo grandi sogni. Si trovano, però, in una società che educa piuttosto ad ottenere profitto immediato con qualunque mezzo, che propone ideali che non saziano, o, forse, che dissetano solo momentaneamente. Sidney, nelle parole del Santo Padre, dimostra che è possibile parlare ai giovani di scelte grandi, ed è possibile essere ascoltati. Le parole di Benedetto XVI sono state ascoltate in un silenzio surreale da una platea di oltre 500mila ragazzi. Parole chiare, ordinate, colme di grazia e per nulla compiacenti. Parole che richiamavano all’impegno, all’umiltà e al servizio. Parole controcorrente. Eppure quelle parole sono state cercate. Ed ascoltate. Ed è certo che quelle parole, per ciascuno in modo particolarissimo, porteranno frutto.
 
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