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La guerra fa schifo. Comunque la giri, questa guerra fa schifo. E uno può dire che è colpa di uno e uno dell’altro. Ma non è così semplice. Molti torti e molte ragioni conducono alla guerra. Ma non alla guerra occorrerebbe arrivare, bensì al negoziato, al dialogo anche a muso duro.

E a riconoscere che se non ci si riesce a mettere d’accordo arrivi uno, con l’autorità che ha, a decidere il meglio possibile. Ma non accade così. Perché uno non vuol dialogare (Hamas) con chi semplicemente a suo avviso dovrebbe scomparire. E l’altro non ci crede che l’altro voglia dialogare e lo picchia in testa con la violenza della sua potenza militare. E nessuno sembra poter arrivare a dire: in nome della mia autorità che riconoscete o che vi conviene riconoscere, proviamo a fare così. E allora va a finire tutto in questo schifo di bambini impauriti e bambini ammazzati, di preghiere fatte perché l’altro crepi e tutto l’orrendo armamentario delle guerre. Aggiungerei: delle guerre orientali. Che nemmeno hanno nel dna la cavalleria cantata e vissuta in Europa. Ma non fa gran differenza, anche da noi le “inutili stragi” come le chiamò il Papa non ce le siamo fatte mancare. Ma lo schifo, ecco, occorre guardarlo. Non basta cavarsela dicendo: ha ragione quello, o quell’altro. No, occorre guardare lo schifo della guerra, per poter sentire tutto il magone e tutta la rivolta. La guerra fa schifo, arriva ad allargare il litigio. Perché di fronte allo schifo si fanno dichiarazioni avventate, se non lo si guarda fino in fondo, fino al punto dove nessun ha ragione e nessuno ha giustificazione. La guerra non ha un doppio volto. Ne ha solo uno, piatto, orrendo. Inespressivo come il dolore senza senso di un innocente.rn

Un viso che non nasconde, sotto chi sa quale mascheratura, un altro viso, più umano, o politicamente, economicamente comprensibile. No, solo quel viso scemo, tonto, istupidito di violenza. Quel viso che, se teniamo gli occhi aperti, balena spesso tra le nostre folle. Che appare riflesso per un istante sulle nostre vetrine. E anche nel nostro specchio. Quel volto lì. La guerra non ha una parte che ha ragione e l’altra no. Questa guerra soprattutto. Non finirà perché uno divora l’altro. Perché a corpo dell’uno sono legati i grandi corpi di alleati e di alleati degli alleati. E’ una guerra mondiale, per questo così violenta e schifosa e vile. Ci va quasi bene –si potrebbe dire, quasi vergognandosi- che se la facciano lì, in quel pezzetto di terra la guerra mondiale che è in realtà in corso su molti fronti, in molti focolai, e su molti tavoli. Così possiamo chiacchierare di loro, mentre loro crepano.

Non c’è alternativa. O la guerra o la politica. Noi, che stiamo spesso erodendo, distruggendo la autorevolezza della politica, stiamo attenti. Perché poi c’è la guerra.

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