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Con rammarico constato che l’opinione pubblica tace su un provvedimento di riformismo radicale e partecipativo, in vigore dal 24 agosto 2018. Si tratta del DPCM del 10 maggio 2018, n. 76 che introduce in Italia il Dèbat public alla francese, per coinvolgere riflessivamente la cittadinanza prima della costruzione di una grande infrastruttura. Il dibattito pubblico è un istituto fondamentale di democrazia deliberativa,

Con rammarico constato che l’opinione pubblica tace su un provvedimento di riformismo radicale e partecipativo, in vigore dal 24 agosto 2018. Si tratta del DPCM del 10 maggio 2018, n. 76  che introduce in Italia il Dèbat public alla francese, per coinvolgere riflessivamente la cittadinanza prima della costruzione di una grande infrastruttura.

Il dibattito pubblico (come argomento in un mio articolo realizzato con Liliana Cori) è un istituto di democrazia deliberativa, poiché prevede la presenza di un coordinatore terzo, neutrale rispetto al tema da discutere, il quale ha il compito di generare un design partecipativo della durata di 4 mesi, tale da garantire uno scambio argomentativo chiaro, puntuale, di qualità tra chi propone l’opera, chi la contesta, chi semplicemente vuole sapere di che si tratta. I cittadini possono depositare le proprie osservazioni scritte in Quaderni degli attori. Deve essere attivo un sito Internet che segue on-line le vicende del dibattito pubblico. Al dibattito pubblico, le porte sono aperte: non si tratta di incontro solo per portatori di interesse, ma, nella fase chiamata di outreach, si devono andare a cercare letteralmente i partecipanti…Infine, a dibattito concluso, chi propone l’opera deve rispondere alle osservazioni dei cittadini, dicendo se proseguirà l’opera o meno, se intenderà accogliere le proposte civiche ed in che misura.

Purtroppo, in questi giorni, l’opinione pubblica è “catturata” da chi propone la democrazia diretta (la democrazia deliberativa non è democrazia diretta, perché non si vota nulla…le decisioni rimangono nella sfera delle istituzioni competenti) come panacea di turi i mali o si innamora di un Capitano che risolva i problemi in fretta.

Che peccato! In ogni senso.

BeneComune, tra le prime in Italia, ha diffuso i temi della democrazia deliberativa, grazie all’ attenzione di Fabio Cucculelli. Quanto sarebbe bello se BeneComune scegliesse di diffondere il testo del DPCM 10 maggio 2018, n. 76 per veicolare la profonda svolta culturale che esso comporta!

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