La prima cosa che ho da dirvi è questa: amatela questa città, come parte integrante, per così dire della vostra personalità.
Voi siete piantati in essa: in essa saranno piantate le generazioni future che avranno da voi radice: è un patrimonio prezioso che voi siete tenuti a tramandare intatto, anzi migliorato e accresciuto, alle generazioni che verranno.
Ogni città racchiude in sé una vocazione ed un mistero: voi lo sapete: ognuna di esse è da Dio custodita con un angelo custode, come avviene per ciascuna persona umana. Ognuna di esse è nel tempo una immagine lontana ma vera della città eterna.
Amatela, quindi, come si ama la casa comune destinata a noi ed ai nostri figli.
Custoditene le piazze, i giardini, le strade, le scuole; curatene con amore, sempre infiorandoli e illuminandoli, i tabernacoli della Madonna, che saranno in essa custoditi; fate che il volto di questa vostra città sia sempre sereno e pulito.
Fate, soprattutto, di essa lo strumento efficace della vostra vita associata; sentitevi, attraverso di essa, membri di una stessa famiglia: non vi siano tra voi divisioni essenziali che turbino la pace e l’amicizia: ma la pace, l’amicizia, la cristiana fraternità fioriscano in questa città vostra come fiorisce l’ulivo a primavera!
La seconda cosa da dirvi è questa: ogni vostra casa sia, come dice il proverbio, come una badia: sia come un giardino che ha terren buono e che produce fiori e frutti: sono i fiori ed i frutti delle virtù familiari, religiose e civili.
Un vivaio di grazia, di purezza, di affetto e di pace amorevole ove i germogli nuovi – i bambini – saranno custoditi come la pupilla dei vostri occhi e come la ricchezza suprema della città intera! Dove gli anziani trovino conforto sereno, e sereno, amoroso tramonto!
Queste vostre case, fiorentini, non conoscano – è l’augurio che vi faccio dal fondo del cuore! – l’angoscia della disoccupazione e dell’indigenza!
Ma siano oggi e sempre case di operosi lavoratori che guadagnano col loro sudore il pane santificato di ogni giorno!
La terza cosa da dirvi è, infine, questa: concerne ciascuno di voi.
Il Sindaco vi dice (rivolto specialmente ai giovani, ai più ricchi d’ingegno e d’ideali): meritate le sublimi grandezze di civiltà cristiana di cui è ricca, per tutte le nazioni del mondo, la vostra città madre: Firenze.
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