Ai primi anni ’60 eravamo gli unici in Europa ad avere una industria informatica all’avanguardia mondiale: la Olivetti. Muore Adriano e nel giro di tre anni viene obbligata da Cuccia e Valletta a vendere la divisione informatica alla IBM americana. Nel 1962 una piccola bomba fa precipitare l’aereo di Mattei partito da Catania. Due anni dopo il “tintinnio di sciabole” del generale De Lorenzo con l’affaccio dei socialisti al governo. Il PCI comincia a staccarsi da Mosca e Berlinguer subisce uno strano incidente stradale in Bulgaria uscendone vivo per miracolo.
Nel 1978, nel giorno stesso della fiducia al primo governo di unità nazionale con il PCI timidamente al governo, le Br rapiscono Aldo Moro e lo uccidono 55 giorni dopo. Pochi anni dopo l’attentato a Giovanni Paolo II in piazza San Pietro.
Nel 1992 scoppia tangentopoli e la mafia mette le bombe in tutta Italia. Eppure gli organi di polizia italiana sono i più efficaci al mondo, quando li lasciano fare il loro mestiere. La debolezza italiana ha da sempre consentito che il nostro Paese fosse un territorio da scorribande altrui, sempre o quasi, impunite.
Veniamo alla cronaca attuale. I prossimi mesi si acuirà lo scontro pro o contro l’Europa con la piazza impazzita e fomentata contro la Germania che a loro dire ci obbligherebbe a sacrifici inutili. Le urla saranno talmente forti che si è già arrivati a chiedere l’impeachment di Mattarella perché ha messo in atto quello c’è scritto nella Costituzione.
Alla faccia della legalità ! “Cui prodest” tutto questo?
Per capire bisogna allargare lo sguardo dall’Europa e vedere che cosa stia succedendo nel mondo intero. Trump ha bisogno di ridurre all’impotenza l’Unione Europea per ridare fiato alla sua economia, ecco i dazi accompagnati da minacce; egli non permette che si mantenga il trattato con l’Iran per impedire l’esportazione di petrolio da quel paese diminuendo l’offerta e facendo aumentare i prezzi del greggio a vantaggio dei petrolieri americani, dell’Arabia Saudita e guarda caso, della Russia. Poi ci sono le multe stratosferiche che l’UE si è “permessa” di comminare ai giganti Usa dell’informatica.
Putin ha bisogno di esportare petrolio e gas a prezzi più alti e non vuole che l’Europa diventi “verde” con l’energia da fonti rinnovabili. La Russia vive di esportazione di prodotti energetici perché non è riuscita a diventare né una potenza industriale, tantomeno finanziaria. Inoltre gli pesano le sanzioni europee e la perdita dell’Ucraina (voluta dagli americani e imposta agli europei).
Con la piccola Grecia Putin non riuscì a fare il giochetto dell’uscita dall’euro anche perché a Washinton c’era ancora Obama, ma adesso c’è Trump e conviene a tutti a due destabilizzare l’Europa, vero obbiettivo di questo schema.
Va da sé che se l’Italia esce dall’euro rientrerà nell’orbita del dollaro. In fondo gli italiani sono abituati che il proprio Paese sia un campo di battaglia di altri eserciti: lo è stato per almeno 16 secoli, solo che oggi le guerre non si fanno più con gli eserciti.
Non ho mai creduto che quattro imbecilli delle BR avessero potuto sequestrare e uccidere Aldo Moro se dietro a loro non ci fosse stato qualche potente, o meglio due potenti, uniti momentaneamente da interessi comuni: impedire il PCI al governo, emarginare la sua dirigenza e riportare l’Italia nell’orbita Usa, come poi effettivamente è successo. La nostra è fantapolitica? Forse, ma diceva un illustre e navigato uomo politico del ‘900: “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”.
La nostra unica salvezza è l’Europa. I cosiddetti “sovranisti” e “patrioti” si dovrebbero indignare non della Germania o di Bruxelles, ma di tutti quei fatti e delitti eccellenti che hanno punteggiato la storia della Repubblica Italiana senza mai trovare una soluzione.
Un’ultima annotazione. Nel contratto di governo stipulato tra Salvini e Di Maio non si parla mai del Sud. Una dimenticanza? Certo che no. E’ il messaggio esplicito alle mafie di questo Paese che “lor signori” non intendono fare alcuna politica al Sud, cioè vogliono lasciare quei territori in mano agli “uomini d’onore” a cui in questi anni lo Stato è riuscito a erodere una parte del loro potere.
L’alleanza politica Mafia-Usa e adesso anche Mafia-Russia non è fuori da ogni logica e storicamente è di lunga data. Risale all’omicidio di Joe Petrosino (1909), serio poliziotto americano che venne in Sicilia per indagare le connessioni della malavita americana con la mafia palermitana. Fu un caso? Oppure fu mandato deliberatamente dai suoi superiori a morire a Palermo? E’ lo stesso interrogativo che ci siamo sempre posti anche per l’assassinio del generale Dalla Chiesa, depositario dei segreti delle Br, guarda caso.
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