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Proponiamo un’intervista all’onorevole Elena Centemero deputato di Forza Italia-Il Popolo Della Libertà, Presidente Commissione Equality and Non Discrimination del Consiglio d’Europa e Rapporteur Sistemi Elettorali del Consiglio d’Europa

La vostra formazione politica quale riflessione sta portando avanti sul tema dell’astensionismo

La campagna elettorale di Forza Italia e centrata su: onestà, esperienza e saggezza. Poi sono le persone che fanno la differenza e la loro storia che dovrebbe incarnare questi che, almeno per me, sono valori fondamentali. Chi non vota è perché non vede la possibilità di cambiare la situazione del Paese e capisce che alcune proposte elettorali sono promesse che rimarranno sulla carta. Per questo il Presidente Berlusconi ha voluto essere molto concreto e puntare sui temi economici ed in particolare sul contrasto alla povertà, che sono i più sentiti dalle famiglie e dalle persone.

Chi sono i cittadini che non si recano a votare? In cosa si differenziano dai votanti?

Persone deluse da una politica che ha pensato solo a se stessa e da politici che non sono affidabili. Penso che in questa tornata elettorale chi decide di votare lo fa perché vuole dare un’ultima chance o per protesta contro il sistema.

Per quali motivi molti cittadini disertano le urne? La decisione di non votare esprime una forma di protesta, di insoddisfazione verso le proposte formulate dai partiti?

Sia il voto che l’astensionismo possono rappresentare protesta e/o delusione e poi ci sono delle proposte che sono irrealizzabili e possibili solo nel libro dei sogni. Le italiane e gli italiani sono intelligenti e lo hanno dimostrato già al Referendum sulla Costituzione.

A suo avviso la mancata partecipazione elettorale è legata a una condizione di apatia, di marginalità sociale, di disconnessione dalla politica? Ci sono altre cause che portano al non voto?

A tutto questo. La povertà e le disuguaglianze inoltre stanno crescendo e non si può restare indifferenti. Penso alla scuola e all’università: le nostre ragazze e i nostri ragazzi non hanno le stesse opportunità. Per questo ho proposto il contrasto alla povertà educativa, con il sostegno alle famiglie per i trasporti, i libri, lo sport, il materiale didattico e percorsi di formazione che avvicinino le studentesse e gli studenti al lavoro, dunque professionalizzanti. Il mio senso di responsabilità mi porta ad essere molto preoccupata per i giovani.

Come affrontare questo fenomeno e appassionare di nuovo i cittadini alla partecipazione politica? Quali proposte state avanzando?

C’è un solo modo: dando risposte ai loro bisogni e non ai bisogni della politica o di pochi politici.

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