Non stupitevi per l’immagine che abbiamo scelto. Perché sì, anche un robot è umano, perlomeno ha un’anima umana. È una sua creazione, una conoscenza immateriale che si trasforma in materiale, in realtà, in possibilità. Perché non è solo la natura ad essere naturale. E di fronte ai tentativi di contrapporre severamente la natura alla cultura, ecco allora il nostro tentativo di ricondurre tutto all’uomo, dove natura e cultura si fondono in modo… umano, si impastano, si infangano, si mescolano. Certo, a volte questo umano si ritorce contro l’umano e l’umanità. È il dramma dell’uomo, il suo peccato originale: il voler superare sé stesso, saperne di più. Andare oltre i confini: un’utopia umana che diventa disumana (o inumana) come lo è l’idea di super uomo (per questo abbiamo intitolato così l’approfondimento di novembre, schiacciando l’occhiolino al filosofo che di queste cose aveva teorizzato qualcosina).
Comunque il focus di novembre non capita per caso a novembre: la Chiesa italiana si appresta in queste ore a vivere l’ormai tradizionale Convegno ecclesiale nazionale, dedicato all’umanesimo. E allora noi non abbiamo voluto mancare l’occasione, producendo qualche riflessione, qualche idea per i nostri lettori. I contributi sono tutti di alto livello, così come merita il tema che stiamo trattando.
Inizierei dalle domande che pone Elio Dalla Zuanna: quale rapporto tra fede (che è unica) e cultura (che non lo è); quale rapporto tra pastorale e cultura? Padre Elio propone alcune risposte, giocando su alcune possibili declinazioni dell’umanesimo: dall’umanesimo in ascolto a quello plurale e altri ancora che leggere nel suo contributo. Ma alle sue domande rispondono cinque straordinari autori, che ci regalano cinque autorevoli contributi. Stefano Semplici, che incrocia l’umanesimo alla bioetica; Chiara Giaccardi, che ci regala l’immagine di una “caotica ma sorridente comunione di comunità in cammino”; Pierpaolo Triani, che riflette sull’educazione nella dialettica con la libertà; Francesco Valerio Tommasi, che riprende un’affascinante tesi sul cristianesimo sovversivo e anarchico; Luca Grion, che tratta dei limiti, tra ideologie fissiste e… liberiste.
Ci siamo infine permessi una piccola digressione artistica, affinché non mancasse la “trasfigurazione” dell’arte, così come descrive Anna Delle Foglie proponendo alcuni dipinti, e come la intendiamo nel progetto cinematografico descritto da Massimo Giraldi.
Last but not least l’intervista a un nostro caro amico, Stefano Zamagni, che ci offre spunti per ripensare il rapporto tra umanesimo ed economia; un’economia umana… non sarebbe davvero una bella idea?
Dunque in questo straordinario numero di novembre avremo l’occasione di leggere pagine dense, che sanno di umano, che propongono uno sguardo “umano” sull’uomo contemporaneo. Non è facile, in quest’epoca di estremismi e di semplificazioni. Proprio per questo siamo davvero convinti che sia bene riproporre lo sguardo umano dell’essere umano, dove il trascendente incontra l’immanente senza danneggiarsi.