Chi vuole eliminare il Liceo Classico ha paura che qualcuno ritrovi esattamente ‘mostrata’ (non commentata per ovvi motivi di distanza temporale) eventi come la visita del nostro primo ministro all’imperatore con corteo di ‘migliori frutti della colonia’ accuratamente scelti secondo lo spirito del tempo (donne attive e coraggiose, maschio che si occupa di intrattenimento conforme ai buoni sentimenti) in qualche versione di latino che narra di visite all’ Urbe di sovrani di protettorati romani o in brani di letteratura greca che descrivono il cerimoniale degli imperatori persiani.
Il commento è sospeso, è lasciato alla nostra interiorità, la luminosità del dettaglio illumina il presente svelando la sostanziale vacuità della sbandierata contemporaneità e insopprimibile novità dell’evento.
Ciò che ci salva dallo scoramento, dalla rassegnazione del ‘Nihil sub sole Novum’, sono piccoli dettagli luminosi che, anche se non siamo artisti, ci vengono disvelati dalla vita, da piccole tracce nascoste qui e là come la conversazione al telefonino che ho carpito questa estate, a Fiumicino, in partenza per le vacanze.
‘Mi dispiace dottore, ma oggi non posso, sono ina partenza per Mosca con la parrocchia’.
Una vertigine! Chi, solo pochi anni fa avrebbe mai immaginato un pellegrinaggio a Mosca? Se mai una gita di istruzione del Partito Comunista…
Guarda caso, è sempre la Chiesa che ci stupisce ….