Nicolas Gomez Davila scriveva: La modernità non è un destino ineluttabile: esistono ovunque depositi di armi clandestini.
Clandestini, in quanto non considerati depositi di armi, non certo perché invisibili. Ogni lunedì mattina, da qualche mese, attraverso piazza San Pietro per raggiungere l’università Urbaniana, dove tengo un corso sulle dimensioni etiche della scienza e osservo il serpentone di persone che attendono di entrare in basilica anche due o tre ore. Vengono da tutto il mondo e sono di tutte le età: adolescenti che si riempono di selfie con lo sfondo della cupola, enormi e compatti gruppi di cinesi senza età, parrocchiani veneti e friulani.
In un mondo politically correct, che continua a predicare l’avvenuta morte del passato, l’unica stabile teologia cattolica è l’arte sacra fino al settecento che continua a lavorare, a pieno ritmo, influenzando l’immaginario e le coscienze di tutto il mondo. Anche grazie alla disponibilità sul web, frutto pieno della tecnologia moderna delle immagini, dell’unica arte di respiro pienamente universale.
Tra poco mi auguro si dispiegherà la potenza di altri depositi tra cui la marcia in più offerta dalla
conoscenza del latino nello studio e nella pratica delle scienze…
Per ora è solo un vantaggio di cui in pochi godiamo ogni giorno.