Il libro descrive l’articolato panorama del cattolicesimo italiano, di cui Marzano è uno dei maggiori studiosi, mostrando come le trasformazioni in atto non rendano più possibile il successo del progetto culturale del cardinale Ruini. E discute dal punto di vista filosofico-politico, grazie a Nadia Urbinati, il concetto e la pratica della laicità muovendo una critica all’approccio postsecolare, lasciando un’indicazione chiara: la riconquista cattolica della sfera pubblica deve percorre nuove e diverse vie

Il libro è una sinfonia in due tempi. Il capitolo di Marco Marzano disegna l’articolato panorama del cattolicesimo italiano, di cui l’autore è uno dei maggiori studiosi in campo sociologico, mostrando come le trasformazioni che lo hanno investito e che ancora oggi sono in atto rendano non più perseguibile il progetto culturale del cardinale Ruini che intendeva fare del cattolicesimo il collante di un paese in cerca di identità e nuovi equilibri, a fronte delle sfide provenienti da altre culture e civiltà con forze identitarie marcate (es. Islam).

Il capitolo di Nadia Urbinati discute invece dal punto di vista filosofico-politico il concetto e la pratica della laicità, mostrandone la natura sensibile ai contesti culturali, religiosi e politici specifici, e muove una critica all’approccio postsecolare, nella versione habermasiana e nella ricezione italiana, mostrandone le conseguenze. Comune ai due autori è la critica al postsecolare, accusato di legittimare dal punto di vista teorico il monopolio cattolico del campo religioso e culturale in Italia, e di restringere così facendo gli spazi del pluralismo.

La tesi di Marzano è quindi chiara fin dall’inizio. La gerarchia, sotto la guida del Card. Ruini fin dal 1985, una volta caduto il muro di Berlino e dissolto il comunismo, ha tentato una operazione egemonica della sfera pubblica e culturale italiana. Il punto di riferimento era Berlusconi pur nella sopravvalutazione dello spostamento di consenso che poteva operare la gerarchia. Così si è andati a ranghi compatti al referendum sulla inseminazione artificiale, al family day, alla netta chiusura nei confronti del “fine vita” e ad interventi diretti in vista delle elezioni. Secondo Marzano all’offensiva mediatica si accompagnava anche una “selezione” precisa nella nomina dei Vescovi, tutti strettamente “ruiniani” di provata fede, con una forte emarginazione interna nei confronti dei “non allineati”.
Di fronte a queste scelte che cosa hanno fatto i cattolici? Secondo Marzano si sono discostati silenziosamente dai dettami della gerarchia. Si sono sviluppate piccole comunità dove il singolo ha trovato maggiore appagamento personale per i propri bisogni. E alcuni gruppi politici laici hanno fatto lo stesso percorso psico/sociologico. In sostanza si tratta di gruppi molto chiusi e riferiti più allo “star bene individuale” all’interno del gruppo, piuttosto che proiettati all’esterno con riferimenti e confronti sociali.
Per tornare ai cattolici, secondo Marzano, neppure Berlusconi si è accorto che era un esercito di generali senza soldati al seguito, tanto che con “l’affaire Boffo”, tutti hanno notato che, a livello di consenso, per il centro destra non è successo nulla e che la gerarchia si è trovata improvvisamente impotente di fronte alla politica.
In sostanza l’attacco per la conquista della egemonia cattolica è fallito ed in futuro non sembrano essere altre possibilità perché ormai i cattolici praticanti sono circa il 5%, e non il 30% come da stime ufficiali. I numeri che vengono proposti da Marzano mostrano inoltre come in Italia circa il 6% della popolazione professa oggi una religione diversa da quella cattolica. Musulmani, cristiani ortodossi, protestanti ‘storici’, evangelici, Testimoni di Geova, induisti, sik, mormoni, ebrei, buddisti, fino alla galassia New Age e altri nuovi movimenti religiosi. Lo stesso Marzano definisce quel che avviene un “cambiamento impressionante”, che rimane spesso “invisibile o comunque poco analizzato”.

In conclusione è ancora possibile l’egemonia cattolica della società, la riconquista cattolica della sfera pubblica, solo se vengono ripensati i termini di questa egemonia. C’è bisogno di una Chiesa diversa da quella del passato e soprattutto una Chiesa che riconosca i “segni dei tempi” e quello che sta succedendo nel corpo della società.

Marco Marzano e Nadia Urbinati, Missione impossibile. La riconquista cattolica della sfera pubblica, Il Mulino, Bologna 2013.

Citazioni

(bisogna stare in guardia verso) “le aberrazioni che il postsecolare può generare, prime fra tutte la rinascita di un modello dei rapporti tra politica e religione che privilegia il consenso al diritto e ci riporta indietro di secoli, verso il modello uno stato, una fede” (Nadia Urbinati).

“Si assiste ad una progressiva frammentazione del panorama cattolico, ad una crescente individualizzazione del credere e a un distaccarsi degli italiani dalla tradizione e dalla dottrina cattolica” (Marco Marzano).

“La religiosità che emerge nei nuovi movimenti religiosi cattolici è sempre meno conformista e sempre più centrata sull’adesione sincera; una fede antiteologica, antintellettualistica, fortemente espressivista ed emotiva” (Marco Marzano).

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